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Almeno ci si
metta
d'accordo su come mentire |
22
Aprile - Si sgonfia il
pallone della truffa statistica sull'obesità: essere grassi
non fa così male, dice ora il Center for Disease Control!
- Negli ultimi tre anni abbiamo assistito ad un'escalation delle morti e
malattie fanta-statistiche sul grasso: 200.000, 300.000, 400.000+ morti solo
negli Stati Uniti, e milioni di morti nel mondo! Addirittura, la CDC americana il 10 Marzo 2004 affermava che
"il grasso sta per
superare il fumo come causa di morte". Dai "morti" statistici - ormai lo sappiamo tutti - si
ricavano poi i "costi sociali" del gruppo bersaglio, costi che sono tanto falsi
quanto il numero dei morti.
Tre anni fa leggemmo addirittura da autorevoli fonti
della "salute pubblica" come l’ex
Surgeon
General David Satcher che i ciccioni in America "costavano" 120 miliardi di
dollari all'anno in cure sanitarie - no, anzi, 270 miliardi a
detta di "scienziati" e di autorevoli "medici" come quelli della
Health and
Human Services in un articolo riportato dalla Associated Press lo stesso
giorno 21 Maggio 2002!
La realtà è sempre e solo una: non si può
quantificare il costo sociale di una qualsiasi "sostanza" o abitudine o stile di
vita che si pensa causi malattie che sono multifattoriali - perché non si
possono quantificare i "morti" e i "malati"!
Già nel Gennaio scorso il collaboratore di FORCES Dr. John Luik aveva
scritto l'articolo "Eat
Crow", che avevamo tradotto per i nostri lettori come "Lo
spaventapasseri grasso". La truffa dei 400.000 morti fu criticata anche da altri, e la CDC la
ridusse a 365.000 tre mesi fa' per "calmare le acque", ma non funzionò
e le proteste continuarono. Adesso la CDC ammette che essere modestamente
soprappeso non "fa male" e cambia radicalmente le "attribuzioni" numerologiche con altre "attribuzioni" egualmente fantastiche ma di numerologia
minore, "attribuendo" solamente 111.909 morti (notare la precisione "al morto"!
)
direttamente all'obesità, però concedendo uno sconto di 86.095 "morti"
per
i "benefici" del soprappeso modesto, e restando con solo 25.814 "morti"!
Ecco quindi che la truffa si è sgonfiata di oltre 15 volte,
riducendo l'obesità dalla seconda alla settima causa di morte
"prevenibile" negli USA.
La prima, naturalmente, è sempre il fumo -
eccetto che la mortalità "da fumo" è calcolata con truffe metodologiche (oops, scusate: "errori di calcolo")
simili a quella usate per il grasso! |
Ha questo insegnato qualcosa
alle cricche della "salute pubblica"? Noi crediamo che abbia insegnato
solo come
raffinare il modo di truffare il pubblico con i prossimi "studi",
perché il lupo perde il pelo ma non il vizio.
"Non useremo la cifra di 25.814 morti nelle nostre campagne contro l'obesità",
afferma infatti il boss della CDC Julie
Gerberding; "Non c'è assolutamente dubbio che l'obesità sia una delle cause
principali di morte in questo Paese".
Purtroppo, anche quando confrontati con
dimostrazioni schiaccianti e palesi di quanto pagliaccesche siano le "autorità"
sanitarie dappertutto oggigiorno, i media italiani non possono che fare ciò che fanno meglio:
leccare con deferenza i fondelli di questi cialtroni.
Ci colleghiamo con
un articolo del Corriere della Sera per dimostrare ai nostri lettori quanto
affermiamo. A dispetto dello smacco internazionale, il Corrierone cerca di confermare la
"fede" assoluta nella "salute pubblica" riportando senza
critiche e commenti quanto segue: «Il nuovo studio, [con lo sconto sui
morti] considerato da
molti scienziati indipendenti il più rigoroso e scientificamente affidabile
condotto
finora sugli effetti del peso, ha controllato fattori come il fumo, l’età, la
razza e il consumo di alcol in un’analisi sofisticata derivata da un noto
modello utilizzato per pronosticare la suscettibilità ai tumori.»
Il punto espresso dal
Corriere è quello che gabba tutti sempre e comunque: la
statistica non è scienza, e questi "studi"
non sono MAI scientificamente affidabili - la prova in questo caso è una riduzione di
15
volte una cifra che è comunque NON QUANTIFICABILE.
I "modelli" statistici sono basati su IPOTESI NON DIMOSTRATE che producono
morti attraverso formule aritmetiche. Ma i risultati - qualsiasi essi
siano - restano comunque fantasie CHE NON SONO
SCIENZA E CHE NON POSSONO DIMOSTRARE MAI
UNA CAUSALITA'.
Non si tratta quindi di scienza ma di prese in giro di disonesti e di incompetenti istituzionalizzati che affermano di avere dati
scientifici in mano e
che invece hanno solo
questionari a vaghe memorie con cui pilotano l'isterismo pubblico.
Sono quindi necessarie leggi che bandiscano l'uso di questa scienza rottame come
base di politiche sanitarie e di leggi e azioni governative.
Quanti santoni medici
ed "esperti" anche
nostrani abbiamo già sentito esporsi e lanciare "allarmi" sulla "epidemia"
dell'obesità dall'alto della loro arroganza? E quante volte avete
letto da queste pagine la nostra amara derisione? |
Differentemente da quello del fumo, il pallone
dell'obesità è stato sgonfiato perché i truffatori sono stati smascherati in
tempo - anche se ora cercano di salvare la faccia. Nel frattempo però, negli ultimi anni il governo americano ha sprecato
centinaia di milioni di dollari in campagne volte a convincere il pubblico USA
che un americano su tre è obeso ed è a più alto rischio di malattie
cardiovascolari, artrite e diabete. Questa è anche la posizione
dell'Organizzazione Mondiale della Sanità - ente supremo di questa forma di
cialtroneria statistica internazionale - puntualmente e servilmente pappagallata dal
Ministero della "salute" italiano che afferma, guarda caso, che 1 italiano su 3 è
obeso! Come ha anche recentemente
scritto
Filippo Facci, basta guardasi attorno nelle strade per vedere che non è vero
- ma cosa contano realtà e buon senso rispetto alle truffe statistiche
pronunciate dalla "salute pubblica"? E chi osa rendere il servizio
pubblico di denunciarle, quando lo scopo di esistere sembra essere quello di
baciare il deretano dell'autorità in quanto tale? Quando la
smetteremo di credere a questi ciarlatani venditori di paura e di
fumo passivo?
Basta con la scienza rottame e
l'enorme spreco di risorse statali dai ministeri della "salute" in
campagne basate sulla falsa rappresentazione dell'evidenza e sui pronostici da
fattucchiera!
Vogliamo mangiare e fumare indisturbati nei luoghi pubblici, perché
chi fuma non ammazza nessuno.
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Nel 2002, l'Organizzazione
Mondiale della Sanità ci diceva che i "morti" da tabagismo nel
mondo erano 4,9 milioni all'anno, e che erano destinati
ad aumentare rapidamente per via della pubblicità al tabacco.
Nel 2003, l'OMS ci dice che i "morti" nel mondo sono quattro
milioni, e che il numero dei fumatori è in continuo aumento.
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Il Nuovo, 19 Settembre 2002: "Gli ultimi dati su fumo e
cancro, elaborati dall'Osservatorio sul fumo dell'Istituto
superiore di Sanità [rivelano che] ... nel 1990
erano oltre 90 mila, in Italia, le morti legate al tabacco, nel
2000 si è registrato un brusco calo, di oltre 10 punti
percentuali" (ovvero 81.000), però, misteriosamente:
"In Italia negli ultimi 10 anni i fumatori sono fermi al
25-26 per cento." Interessante che il numero dei
fumatori sia costante ma quello dei "morti" vada giù.
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Il Nuovo,
1 Giugno 2003: “Il ministro della Salute Girolamo Sirchia fa
il punto sulla situazione durante la presentazione del Rapporto
annuale sul fumo all'Istituto Superiore di Sanità. Sono quattro
milioni le vittime nel mondo del fumo, 53 mila in
Italia.”
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Il Corriere
della Sera,
27 Giugno 2003,
parla dei nuovi “avvertimenti sanitari” sui
pacchetti di sigarette – ovvero, su come l’establishment
farmaceutico-sanitario inculca con la forza menzogne, ipotesi e
superstizioni – ed inizia l’articolo con: “Ma
ogni anno il tabagismo fa 90mila vittime solo in Italia”.
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Queste informazioni così discrepanti non sono la colpa né de “Il
Nuovo”, né de “Il Corriere della Sera”, né dei reporter che hanno
scritto i pezzi. Esse riflettono solo le migliaia di altri
articoli disinformativi sulla paranoia del fumo in Italia e nel mondo.
La colpa più grave è dell’establishment “sanitario”, che
diffonde informazione non vera perché sa benissimo che non esiste
sufficiente realtà scientifica per convincere la gente col vero, e quindi ricorre all’inganno,
all’esagerazione, e alla disinformazione sistematica.
La
realtà è una sola: non è possibile quantificare quante persone
muoiono per “tabagismo” perché non si può quantificare l’effetto del
tabacco neanche per una persona, e perché esistono centinaia di
fattori concomitanti che non c'entrano col fumo. |
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I cibi grassi causano
300.000 morti
l'anno solo negli USA - Mentre il fumo capeggia le classifiche della
mortalità americana con 400.000 morti l'anno, i cibi grassi ne causano almeno 300.000,
secondo il Surgeon General Americano David Satcher. "E' un'emergenza
nazionale", dichiara Satcher ad un incontro
"mentre stiamo
parlando, 1.800 persone moriranno. Il costo dei ciccioni alla società
americana oltrepassa i 100 miliardi di dollari l'anno!" |
Più del grasso, più ancora del tabacco
- Che abbiamo riportato sopra? Il tabacco è il killer numero uno? Lasciate perdere: ecco
che arriva la carne rossa, con 1.300.000 morti l'anno solo negli
Stati Uniti! I processori Pentium lavorano sodo! Naturalmente, i medici di turno
raccomandano al governo americano di fare subito causa a Big Meat, le cui vittime
costano ben 61 miliardi di dollari l'anno alla pubblica sanità. Qualcuno
deve essere punito! "Stimiamo che 1,3 milioni di americani muoiano da
carnismo", affermano i medici muniti di studi. "Bisogna fare
qualcosa". |
Le previsioni: software statistica sostituisce la
sfera di cristallo, ma le vere fattucchiere sono a Ginevra -
Ecco un compendio delle "statistiche" dell?organizzazione Mondiale della
Sanità negli ultimi sette anni. Quando possibile, esse sono collegate alla
documentazione.
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Il fumo passivo uccide 4.700
persone l'anno in California, mentre ne uccide dalle 35.000 alle 62.000
negli USA, di cui dalle 4.200 alle 7.400 nella sola
California. Il fumo passivo però uccide 3.000 persone l'anno, secondo
l'Envirnomental Protection Agency americana, 360 della quali in
California. Nel frattempo, uno studio dell'università di Harvard afferma che il fumo
passivo uccide 6.700 bambini, mentre l'American Medical Association
insiste che ben 53.000 morti sono il risultato dell'inalazione.
L'attivista newyorkese Marc Green sostiene però che sono tutte balle:
i morti causati dal fumo passivo oltrepassano i 100.000, mentre la quasi
totalità degli studi sul fumo passivo non è in grado di
stabilire alcuna causalità. In Italia il fumo passivo ha "ucciso"
300, 8.000, 9.000, anche 10.000 persone all'anno a seconda del momento. |
Il fumo attivo causa 400.000
morti - no, 450.000, 460.000, 470.000 -
Bah, facciamo mezzo milione! Dal 1990 ad oggi il numero dei
morti "da fumo" continua ad aumentare mentre il numero dei fumatori gabbati
dalla propaganda e indotti a smettere aumenta - o almeno così ci raccontano
gli stessi che affermano che il fumo uccide. Il paradosso non è spiegato, ma le cifre
cambiano secondo le entità: associazioni mediche, la OMS, un
governo piuttosto che l'altro - o anche secondo il giornale o il giornalista. In Italia la
situazione è ugualmente patetica: mentre un giornale riporta 70.000
morti l'anno, un altro parla di 80.000, mentre il Ministero della Sanità
si fa un bel 90.000. Quando arriverà l'arrotondamento a 100.000?
Con il prossimo "studio" se ne può star certi. |
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