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Naricismo
- Ciò
che era iniziato come una di quelle esagerazioni che si fanno così per
dire con una piega scherzosa della bocca per illustrare un'assurdità
concettuale, diventa legge in sempre più Paesi: vietato profumarsi, e
vietato anche l'uso di incenso e altri bastoncini profumati; si cominciano
pure a vietare gli odori corporei. La cultura ipocondriaca
salutista, sfondato il muro del buon
senso, si avvia alla demonizzazione pure degli odori, travolti anch'essi
dalla valanga isterica di chi, più che dell'attenzione dei ministri
della "salute", ha bisogno di quella degli psichiatri. |
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26 Maggio 2005 -
Detroit: 10,6 milioni di dollari per compensazione di danni da profumo
passivo
- Quando iniziammo la rubrica sul
salutismo antiprofumo di cui sopra persino alcuni dei nostri lettori
ci derisero e ci accusarono di "esagerare per effetto" e di perdere
quindi credibilità con cose del genere. Dimostrarono così di non aver
ancora compreso che il cancro del salutismo e dell'isterismo
mentecatto che esso istiga è universale. Ecco la conferma che avevamo
ragione. Erin
Weber, una DJ di Detroit, fa causa alla stazione radiofonica perché la
sua "salute" è stata danneggiata da una collaboratrice che, in un
mini-incidente sul lavoro, aveva versato smalto da unghie sulla
scrivania. Dichiarando di soffrire dell'ennesima, indimostrabile
"malattia" contemporanea (la Multiple Chemical Sensitivity, MCS, la
cui esistenza è estremamente controversa), la Weber ottiene da un
tribunale una compensazione di oltre dieci milioni e mezzo di dollari!
Anche se la MCS fosse vera, qui continua ad avanzare il principio
invertito che persone con malfunzionamenti organici abbiano il diritto
di dettare a interi sistemi sociali un comportamento che si deve
piegare ai loro difetti - allo stesso modo che se c'è un deficiente in
una classe di studenti, oggi è "giusto" abbassare lo standard
educativo di tutti in modo che i pochi deficienti si sentano normali!
La Weber afferma che, anche prima del
"disastroso" incidente, l'ambiente lavorativo era un "incubo" perché
l'aria era invasa da "tossici chimici da profumo", che le causavano
"bruciature chimiche nelle vie respiratorie e nei seni nasali", e il
suo medico (quale sarà la percentuale del compenso che si becca il
dottò?) la ammonì che "ulteriore esposizione al profumo potrebbe
condurla alla morte".
Ecco i risultati di credere a truffe come quella del fumo passivo: la
creazione di una mentalità disonesta che usa isterismo sulla salute
per predare su vittime.
La buona notizia è che la Weber
sta benissimo e che non vede l'ora di depositare il bottino in banca; quella
cattiva è che ciò che riportiamo diventerà l'ennesima ispirazione dei Codacons. |
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Vietato
puzzare
-
20
Gennaio 2004 -
Breve articolo di Filippo Facci che
descrive solo alcune delle più recenti proibizioni per "tutelare" le
delicate narici dei nostri tempi malati. Anche gli odori corporei sono
nel mirino -- ma donne, non pensate di cavarvela con il deodorante: la
scienza rottame dice che
fa venire il cancro
al seno!
A quando il deodorante che fa venire il cancro ai testicoli?
Prossimamente su questo schermo in squallidvision! |
"Salute
pubblica": si comincia a bandire l'incenso dalla Santa Messa
- 7 Gennaio 2004 - Ecco apparire in America le messe "smoke-free",
ovvero senza fumi di incenso! La paranoia sul fumo aperta dalla truffa
del fumo passivo non solo si è fatta strada nella Città del Vaticano, ma
ora altera anche il rito cattolico.
La
lettera scherzosa scritta al Papa dal nostro presidente Gian Turci
oltre un anno fa' sta diventando realtà - e la malattia sociale
continua...
(continua all'interno) |
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Incenso
- 2
Ottobre 2003 - Ci colleghiamo a un bell'articolo
di Rino Cammilleri, a proposito della minaccia di "incenso
passivo" nelle chiese, ultima frontiera della follia salutista.
Scrive il giornalista cattolico: "I Magi, disinformati, ne
fecero dono addirittura a un bambino in fasce. Comunque, non è
l’incenso nelle chiese quel che mi preoccupa. Anche perché forse lo
usano ancora in Irlanda, ma qui lo vedo solo alla tivù quando celebra
il papa. A parte quelle rare chiese in cui si fa l’esposizione del
Santissimo (il quale, pur affumicato, non s’è mai lagnato: verrebbe
qualche dubbio sulla Presenza Reale…), nelle altre il pericolo è,
semmai, l’inquinamento acustico. Da chitarre." |
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IL “PROBLEMA”… Il
pericolo della puzza -- 22 Settembre 2003 -- Nella patologica
cultura del “mi dà fastidio” non poteva mancare l’assalto agli odori
corporei. Quante volte gli ingenui e gli increduli che ancora si
rifiutano di accettare la realtà hanno coperto le
loro paure con scherzi e ironia? Si scherzava sulle tasse sui peti – e
in certe nazioni sono già arrivate; si faceva ironia sui profumi, e
leggi antiprofumo stanno arrivando dappertutto. Ma che dire dell’alito,
l’odore dei piedi, e il sudore? No problem: vietiamo anche quello,
perché no?... Dà fastidio! In diversi stati del Paese più
malato (scusate: avanzato) del mondo che la “salute pubblica”
mondiale prende a campione, già esistono molte leggi che vietano gli
odori corporei. L’ultima in ordine di tempo è
Murfreesboro City
,
vicino a Nashville, Tennessee, dove l’autorità dello stato arriva ora a
regolare anche quante volte la gente si deve fare la doccia prima di
andare al lavoro. Dice la legge: “Nessun impiegato dovrà avere un
odore generalmente offensivo sul lavoro. Tale odore corporeo può
risultare dalla mancanza di igiene personale o dall’eccessiva
applicazione di colonia o dopobarba, o da altre cause”.
Cosa e quanto un odore sia “offensivo” è, naturalmente, lasciato alle
bizze della persona o dell’ente in “autorità”; ciò che conta, qui, è
l’accaparramento del potere da parte dello stato per microgestire il
comportamento dell’individuo anche nel bagno. |
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Un pericolo
mortale:
parola dei tarati della "salute pubblica" |
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La
Chiesa provoca il cancro
- 5 Settembre
2003 -- Sua Santità,
il
nostro presidente Gian Turci le scrisse una lettera oltre un anno fa,
invitandoLa a bandire il fumo d’incenso dalle chiese con lo
stesso entusiasmo che ha già dimostrato per la
truffa
scientifica del fumo passivo. A tutt’oggi, non abbiamo ricevuto
risposta alla nostra missiva, mentre “montagne” di letame statistico
stanno accumulandosi, provando "senza ombra di dubbio" che l'incenso è
una minaccia alla salute propinata non solo ai fedeli, ma anche ai
chierichetti, vittime innocenti di un rito letale.
Anche l’Irlanda,
recentemente “convertita” alla religione pirofobica del pathos
isterico-salutista, riconosce il pericolo della
“preghiera passiva”: il dottor Jim McDaid, ministro dei trasporti
Irlandese, afferma che “[si avvertono] i fedeli cattolici della
Romana Chiesa irlandese di non respirare in chiesa. Inalare
incenso è come fumare tabacco, e contiene cancerogeni. In breve,
andare in chiesa provoca il cancro.” Sua Santità, non
scherziamo, come vedrà dal collegamento fornito sopra. L’ipocondria
> è < la nuova fede
del secolo, conseguenza di quella “rivoluzione sanitaria” che è
così tanto
finanziata da Big Pharma ed attuata dalle sue marionette nei
ministeri della “salute”.
E
non si dimentichi il
Santo Principio di Precauzione, per il quale basta il sospetto
che qualcosa possa far male per vietarla, regolarla, demonizzarla e
tassarla -- senza bisogno di prova scientifica, mentre è
l'accusato che deve provare scientificamente di non essere colpevole;
ovvero, Inquisizione formato 21° secolo. Può forse Sua Santità provare
che l'incenso non fa male? Sarà meglio adeguarsi prima che lo stato, a
tutela della salute dei fedeli, obblighi l’apposizione di cartelli come
quello a fianco sulle porte delle chiese. Guardi la fine che ha fatto la
Philip Morris, ricca quanto la Chiesa, e in barba al fatto che
non si
può provare scientificamente nemmeno una morte da fumo. Ci perdoni,
non volgiamo mancarLe di rispetto -- ma non è colpa nostra se le
poltrone della "salute pubblica" si sono riempite di malati mentali --
forse un altro segno dell'Armageddon.
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Un
mondo senza profumo: la prossima pietra miliare dell'isterismo
"sanitario"
-
29 Giugno
2003 --
Il 29 Maggio
scorso, alla trasmissione Otto e Mezzo di Giuliano Ferrara, il nostro
presidente Gian Turci
aveva messo in guardia contro la mentalità del “mi dà fastidio”,
affermando che in Nuova Scozia (Canada) era
già vietato profumarsi in
luoghi pubblici; questo sulla stessa base di intolleranza e
scienza
rottame del fumo passivo. Ecco ora che in Massachusetts si comincia ad
“educare” il pubblico alla nuova branca di intolleranza e scienza
rottame: vietato profumarsi. Perché? Perché siamo una massa di
isterici intolleranti ipocondriaci? Beh, quella è la ragione vera, ma
non si può dire. Qual è quella ufficiale? La sensibilità
chimica multipla, un’altra invenzione ad hoc della scienza
rottame per giustificare “scientificamente” la summenzionata
intolleranza ipocondriaca di lunatici che, eliminata la scusa
del fumo passivo con la repressione e i divieti, sentono ancora il
bisogno di piangere e di forzare con lamenti ed il vittimismo la massa
del popolo a comportarsi come vogliono loro – prima con tolleranza,
poi con il beneplacito delle “autorità” sanitarie. Isterismo
americano? Non succederà in Italia? Aspettate e vedrete. Nel
frattempo, abbiamo tradotto per il lettori italiani il corso
“educativo” del Massachusetts che equipara chi si profuma a chi fuma
in pubblico, ovvero ad un irresponsabile assaltatore della “salute
pubblica”. |
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Divorzio
alla salutista
- 14 Maggio
2003 - Volete liberarvi della
moglie che vi ha stancato e ne volete una nuova? Oggi è possibile senza
ammazzarla! Semplicemente, denunciatela perché si profuma. Non
temete: con i tempi che corrono, i tribunali vi daranno
ragione. Questo sarà senz'altro
il caso di
David Taylor, un uomo di 46 anni che, avendo "conquistato" $150,000
in un pagamento per “allergie a muffe e composti chimici mentre
lavorava nel settore edilizio”, ha deciso di godersi la sua nuova
ricchezza senza Lynda, la scomoda moglie di 36 anni che esigeva la metà
del denaro ottenuto dall’uomo – e già si parlava di divorzio. David
dunque l’ha denunciata per assalto aggravato con profumo,
disinfettanti e deodoranti. “Lynda è venuta in cucina carica
di profumo, ed anche sua figlia. Poi si è messa a spruzzare
disinfettante in casa”. La polizia sta procedendo prontamente con la
denuncia. “David è un imbroglione”, proclama la donna. Spiacente
Lynda, ma oggi la scienza si decide in tribunale: lui è un
imbroglione con certificato medico, e tu no. Il suo dottore
afferma che “soffre” di Multiple Chemical Sensitivity Disorder –
ennesima controversa malattia mai provata scientificamente, ma
oggigiorno ciò non conta nulla:
basta il sospetto - ed
ecco che i soldi piovono dal cielo. Ecco un consiglio, Lynda: procurati
certificati medici per dolore & sofferenza mentale dovuta alla
convivenza con un ipocondriaco – ma non dimenticarti di ottenerlo da
tanti medici. In questo caso il giudice, semplicemente, conterà i
certificati di scienza rottame presentati dalle due parti, e vincerà
chi ne avrà di più. Tranquilla: il conto dei fagioli funziona
perfettamente per il fumo -- pure a livello ministeriale; vuoi che
non funzioni per te?... |
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New
York - Caffè passivo: una minaccia per la salute pubblica
(vedi anche:
Poveri
caffeinomani, adesso vi curiamo) – 5 Maggio 2003 - È proprio vero: ovunque si abbraccia
l’antifumo, ciò è segno che un certo tipo di malattia mentale ha messo
radici. Ecco che New York, una volta tra le città più libere e
progredite del mondo, dopo aver adottato la paranoia del fumo passivo in
nome della “salute” sta rapidamente diventando una città malata.
Giudicate voi: un negozio di tostatura di caffè che è stato in
business per 163 anni il 23 Aprile scorso è stato punito per
inquinare l’aria con l’odore di caffè tostato niente meno che dalla
Environmental Protection Agency (cioè l’agenzia cioè che ha varato
la truffa del
fumo passivo). “Non c’è nulla che posso fare per fermare l’odore
del caffè” afferma Hy Chabbott, uno dei proprietari del negozio. I
proprietari stanno ora considerando la chiusura ed il trasferimento del
negozio. “Non cerchiamo di mandare la gente in fallimento”
afferma il portavoce della EPA Charles Sturken, che si difende
affermando che “Abbiamo multato centinaia di negozi, incluse
pizzerie, ristoranti indiani e bar che vendono brioches per odori
molesti”. Come nel caso del fumo, quindi, invece di togliere il
divieto perché basato sulla truffa scientifica, si fa “giustizia”
estendendolo ovunque. I fascisti e i maniaci oggigiorno sono
“giusti”: opprimono tutti in eguale misura -- ecco la giustizia
formato salutismo. |
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Sezioni
profumo, non profumo (o sapone), e profumo occasionale – 5 Maggio 2003 - Shutesbury, Massachusetts. Riunione del
consiglio comunale. Il giorno 28 Aprile l’Associated Press riporta che ”Le
persone che parteciperanno al prossimo consiglio comunale saranno
divise secondo l’odore per evitare di disturbare coloro che
sono ipersensibili ad odori e agenti chimici. Una sezione sarà riservata
a persone che non usano profumi o deodoranti, detergenti o altri
prodotti. Un’altra sarà per coloro che talvolta si profumano, ma
non nel giorno dell’assemblea. Nella terza sarà appeso un cartello:
“Riservata a coloro che si sono dimenticati [che non si può] usare
profumi e colonie … ‘Profumarsi in pubblico è proprio come fumare’,
afferma l’amministratore comunale, che è anche responsabile per rendere
la città conforme all’Atto per la Tutela degli americani Disabili”.
Va da se che, in puro stile del fascismo bianco, questa è solo una
misura transitoria verso il divieto assoluto di profumarsi e di
usare deodoranti.
Sirchia, hai sentito?
A quando la legge per la tutela della nostra salute? Non è
una domanda retorica – guarda, lo fanno anche gli americani – e
poi si tratta di vera e propria scienza rottame (il tipo preferito dalla
"salute pubblica"), fatta apposta per ipocondriaci e isterici!
“Un’inchiesta [telefonica, naturalmente, tipo quelle che si fanno
sul fumo] ha stabilito che 9 persone sulle 52 che hanno risposto
hanno definito se stesse come affette da sensibilità chimica
multipla, sebbene il National Institute of Environmental Health Science
abbia precisato che l’esistenza di tale sindrome è dubbia”. Ma
non scoraggiarti, Gerolamo: si può sempre invocare il
principio di precauzione,
che prescinde dalla necessità di usare scienza vera – permettendo
così il progresso della “salute” sulla strada dell’immortalità!
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Attenzione:
i profumi fanno male alla salute! L’enciclopedia
che devi conoscere prima di regalare un profumo
– 21 Ottobre 2002 - In tempi in cui l’intelligenza è ormai ridotta a due narici, è
logico che il turno del profumo segua a ruota quello del fumo passivo. E, come
vent'anni fa’ il fumo “passivo” non dava fastidio a nessuno (infatti, praticamente
nessuno si rendeva conto che esistesse) e oggi è invece causa di mille ipocondrie, così
il profumo è anch’esso nell’occhio del ciclone. Appaiono infatti “horror stories” come in questo
articolo, dove le “vittime” addirittura cambiano i turni di lavoro per non
essere esposte al profumo passivo, mentre “ammonimenti” (su cause legali)
sono lanciati all’industria dei profumi per “campagne pubblicitarie
responsabili” e forse, chissà, un giorno si richiederà loro di fare profumi che
non abbiano odore, e con tanto di avvertimenti sanitari! Quindi,
attenzione profumatori incalliti (che magari gioite sul divieto di
fumo): anche per voi arriveranno multe salate e segregazione. Dopo tutto, vi si dirà che il vostro diritto è rispettato, che
siete liberi di profumarvi quanto volete (a casa vostra), e che siete
sempre liberi di “scegliere” di farlo – basta
che paghiate sonore multe, e accettiate di essere cacciati fuori dai locali
pubblici… perbacco, non sia mai detto che i fascisti bianchi non rispettino la
libertà di scelta! |
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Vietati
i piedi passivi - 12 Luglio 2002
-
Le naricine delicate della nostra generazione sono ancora in primo piano:
attenzione ai piedi passivi, ragazzi; vi possono costare €250,
proprio come esercitare il diritto di fumare in pubblico. Oggi, grazie
al salutismo, la libertà costa sempre più cara. Non ci abbiamo mai
pensato, ma chissà quanti gas nefandi e cancerogeni sono emessi
da un bel paio di piedi sudati, magari dopo l'uso di calze e scarpe
sintetiche; un vero attentato alla salute pubblica! E' giusto quindi
che questi assassini siano puniti e che agli spiriti liberi sia fatto
vedere che oggi non si scherza, e che la mancanza di sottomissione la
si paga cara. |
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Caro
Papa, attento all'incenso passivo - 12 Luglio 2002 - "E’ una missiva
rispettosa e compita quella che
Gian Turci, presidente dell’associazione FORCES, prezioso avamposto informatico di tolleranza e libertà,
indirizza a Sua Santità. L’oggetto del contendere è il divieto di
fumare che - a dispetto di una certa, iniziale diffidenza - il Vaticano
ha deciso di importare nell’angusto perimetro dei suoi confini,
copiandolo pari pari dagli altri Stati europei (quelli, per intenderci,
che si sono da tempo convertiti al politicamente corretto)". (Articolo
di
Alberto Mingardi pubblicato da "Libero"
il 2 Luglio 2002) |
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Lettera
aperta a Sua Santità Giovanni Paolo II
- 1 Luglio 2002 - Lettera spedita a Sua Santità in data
primo Luglio 2002. "Abbiamo appreso che, da oggi, in
tutto lo stato Vaticano è stato vietato fumare nei locali chiusi.
Sebbene le regole della scienza e della statistica siano state
riscritte ad hoc per quel che attiene le "ricerche sui danni del
fumo", da anime che ancora non hanno trovato la luce dell’onestà,
apprezziamo che la salute pubblica nello stato Vaticano debba essere
protetta anche nell’altamente improbabile caso che il
fumo passivo possa rivelarsi un fattore di rischio (per quanto
irrisorio) per la salute delle persone. Precauzione e correttezza
politica innanzi tutto. E’ per questa ragione che ci permettiamo di
disturbarLa per segnalarLe un altro grande pericolo, che forse è
sfuggito all’attenzione di Sua Santità e dei Suoi collaboratori – un
pericolo che, purtroppo, è presente in tutte le chiese cattoliche del
mondo, e molte volte al giorno: il fumo passivo da incenso. ...
ciò che ci preoccupa di più non è la breve esposizione all’incenso
passivo dei fedeli, quanto la costante esposizione a tale pericolo da
parte di sacerdoti e specialmente di chierichetti, bambini
innocenti e indifesi che sono spesso molto vicini alla fonte di
inquinamento. Sua Santità, i pirofobi antifumo parlano chiaro..." |
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IL
DELIRIO DEGLI ODORI CRESCE - Canada:
vietato il profumo negli aerei
– 28 Maggio 2002 - Quando il nostro presidente
Gian Turci apparve nella trasmissione
televisiva "Tema" (La7), versione moderna dei gladiatori
contro la "morale comune" lo scorso Novembre, egli ammonì
che i profumi avrebbero fatto la stessa "fine" delle
sigarette in luoghi pubblici, perché l’isterismo antiprofumo è
basato sulla stessa scienza rottame del fumo passivo. Un boato
assordante si levò al pubblico per cercare di coprire le sue
parole, come se stesse esagerando alla grande per portare avanti il
suo punto a difesa del "tabagismo". A poco servì che
Turci sventolasse davanti alle telecamere documentazione che
dimostrava che in Nuova
Scozia, Canada, ciò già succedeva. La stupidità e le emozioni
delle masse hanno sempre avuto poco a che vedere con la ragione, ed
in quel momento "conveniva" non credere a ciò che egli
diceva. Detto fatto, una legge che proibisce il profumo a bordo
degli aerei che sorvolano lo spazio canadese è a un passo dall’essere
approvata. Il Dott. Matt van Olm, uno specialista di malattie
respiratorie, afferma infatti che "i profumi sono come il
fumo passivo". Con un Paese così "avanzato" che
bandisce i profumi, si può star certi che tale intelligente
iniziativa sarà presa ad esempio dai salutisti italiani, con tanto
di "santoni" medici a favore. |
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Attenzione:
l'incenso provoca il cancro! - 10 Agosto
2001 - Se andate spesso in chiesa, chiedete al prete di
spegnere immediatamente il suo incenso. Il pover'uomo non si rende
conto che il fumo passivo dell'incenso è un cancerogeno,
proprio come quello del tabacco (ma non come quello della
marijuana perché agli antifumo piace farsi le canne: infatti, molti di
loro vogliono la marijuana libera). Ecco, infatti, uno "studio" dai
salutisti Tailandesi, che afferma l'ovvio: i prodotti della
combustione dell'incenso contengono tracce di componenti cancerogeni.
E per rendere quest'ennesima farsa di realtà più credibile, ci dicono
anche che
"le emissioni dentro i tempi sono paragonabili a quelle che esistono
in una strada trafficata". E allora?... E' la dose che fa
il veleno, e i pirofobi antifumo che blaterano sul fumo passivo, sia
esso di incenso o di tabacco, dovrebbero essere onesti (o
intelligenti?) abbastanza da capire che anche dove non c'è fumo,
l'aria viene sempre dall'esterno dove, appunto, esiste inquinamento.
Nulla da preoccuparsi, dunque, per il vostro compagno fumatore o il
vostro padre confessore: in entrambi i casi, non fanno del male a
nessuno. |
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L'odore
delle candele causa inquinamento planetario - 14 Giugno
2001 - Non ci permetteremmo mai di offendere settimanali come
Novella 2000 affermando che si sono inventati dal nulla una notizia
del genere. Essa viene, infatti, da un'entità ben più corrotta e assai
meno credibile (sebbene molto più autorevole): nientemeno che la
Environmental Protection Agency statunitense, già distintasi nel
passato per aver inventato e/o promosso truffe come i pericoli del
fumo passivo, ed il riscaldamento globale creato dall'Uomo. La EPA ci
dice che "il fumo delle candele eccede gli standard di inquinamento
dell'aria all'aperto". Il portavoce Michael Osborne aggiunge:
"Se avessi un problema di salute come l'asma, candele e incenso
sarebbero due cose che considererei eliminare". Ciò che Osborn non
dice però è ciò che conta: la misurazione degli inquinanti delle
candele è strettamente una funzione di dove si mettono i sensori,
come per esempio succede negli
studi truffa sul fumo passivo; e considerando che la EPA è già
stata
condannata per truffa sullo stesso fumo passivo da una corte
federale statunitense, lasciamo ai lettori le conclusioni sulla
credibilità che le candele siano un pericolo per le vie respiratorie e
per il pianeta - anche considerando che le candele sono accese proprio
per "mangiare" il fumo. Il fatto che la signora Valerie
Cooper, portavoce dell'associazione produttori di candele metta in
luce che le misurazioni sono state fatte durante i due o tre secondi
in cui la candela fa fumo dopo essere stata spenta ci dicono
moltissimo, infatti; ma non bisogna crederle perché lei rappresenta
porci capitalisti industriali che non esitano a mettere a rischio la
"salute pubblica" per ottenere i loro loschi guadagni -- proprio come
i produttori di sigarette. Crediamo quindi ai salutisti e alle loro
truffe proprio come abbiamo fatto col fumo. |
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Nuova Zelanda:
Tassa sui peti - E non è uno scherzo! - 24
Maggio 2001 - In un articolo pubblicato il 20 Maggio scorso dal
quotidiano neozelandese Sunday Star-Times (autore Glenys Christian), dal
titolo
"Tassa sulle flatulenze preoccupa i contadini", leggiamo che il
governo neozelandese sta considerando di imporre una tassa sulle flatulenze
di ovini e bovini, variante da $NZ 4 a 60 per capo. La ragione è semplice e
chiara: le flatulenze emettono metano, che danneggia la salute e rovina
l'ambiente, quindi coloro che perpetrano il danno devono essere
tassati. Dalle flatulenze animali a quelle umane il passo è breve, e perché
no? Se interi governi danno credito al fumo passivo al punto da
imporre tasse e divieti, perché non proibire/tassare i peti? Dopotutto,
qualsiasi analizzatore di emissioni può rapidamente dimostrare che il
contenuto di zolfo, idrocarburi, e varie sostanze potenzialmente
cancerogene è più alto in un flaticello di quanto lo sia nel fumo
passivo di sigaretta. Petatori, fate dunque attenzione: un Paese
accanitamente antifumo (quindi decisamente avanzato) si sta facendo
pioniere di una nuova crociata a difesa della salute. Le vostre "fetide",
silenti o meno, non saranno più tollerate, e i vostri assalti
alla salute pubblica saranno puniti. Anche l'uso dell'ano sta,
finalmente, diventando politicamente scorretto. |
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 Odore
e insensatezza - La nuova crociata degli ipocondriaci, questa volta anti-profumo!
(Aprile 2000) - Bellissimo articolo dell'americano Michael Fumento (un
avvocato autore di numerosi
libri e
articoli) sulle
incredibili crociate anti-odore: aglio, profumi, dopobarba, sudore,
persino gomma da masticare sono nel bersaglio di ipocondriaci e malati
psichiatrici che vogliono un mondo senza odore, a cui possiamo aggiungere
uno senza fumo, senza carne, senza alcol, e senza gioia in generale. Dove
questi malati mentali vogliano arrivare non lo sanno neanche loro,
accecati come sono dalla pochezza dei loro goal infantili sotto l'ombrello
della "salute pubblica". |
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